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Il brano l’Amore di Gesù è una descrizione semplice della realtà più importante della nostra fede: l’Amore.

L’Amore di Gesù può essere descritto e compreso in una certa misura, ma resta pure inafferrabile, immenso, imperscrutabile, incomprensibile. Lo possiamo intravedere nei maestosi spettacoli della natura, nel sorriso di un bambino, nell’amore tra uomo e donna, in una profonda amicizia, nel volto scavato dagli anni di un anziano, nel filo d’erba che cresce in un muro di cemento, in chi lavora umilmente, in chi si sacrifica per aiutare gli altri e perfino dona la vita per essi.
E poi, naturalmente, nel Vangelo. Contemplando l’Amore di Gesù nelle sue stesse parole, nei suoi esempi e nel suo modo di agire saremo introdotti, per mezzo dello Spirito Santo, ad una conoscenza di Lui sempre più profonda che ci farà giungere fino al Padre. Nella vita di Gesù c’è l’esempio più alto di cosa significhi veramente amare. Non esiste nella storia dell’umanità un esempio più profondo, limpido ed eterno.

Ogni realtà che esiste, esiste per mezzo di Lui e in Lui. Anche quelle realtà che parrebbero ribellarsi al Signore, sono in realtà intrise del suo amore, poiché l’Amore di Gesù pervade ed è più potente di tutto ciò che esiste. Se potessimo vedere il mondo per come esso realmente è, vedremmo davanti ai nostri occhi un immenso mare di Amore, che è proprio l’Amore di Dio, l’Amore di Gesù.

Ed ora il video della mia canzone, girato tra il Lago di Tiberiade e Gerusalemme 

Scarica gratuitamente il brano mp3 qui:     https://drive.google.com/file/d/
Scarica qui il testo con gli accordi:       L’ Amore di Gesù testo e accordi

Con il brano l’Amore di Gesù ho partecipato alla seconda edizione del Sanremo Christian Music Festival, ideato da Fabrizio Venturi- cui va il più sentito grazie-, vincendo il premio Papaboys. Sono entusiasta di avere conosciuto molti nuovi amici e per ciascuno ho scritto un complimento sincero che trovi in questo post della mia pagina Facebook:

https://www.facebook.com/onenothingless/posts/

Vi invito ad ascoltare le loro canzoni racchiuse nella Video Playlyst QUi e nella compilation del Festival QUI

 

L’Amore di Gesù

parole e musica di Filippo Rossi (Nothingless)

Tu sei la mia vita

l’Amore piu grande che resta e non passerà

e posso conoscerti ed amarti e vivere infine di Te

LAmore che Tu

riversi e dimora nel cuore mio

corriamo con Lui nella Sua via

L’Amore di Gesù è un mare di cui non conosci la profondità

L’Amore di Gesù è più di un’onda e travolge la notte del dubbio e l’oscurità

Tu sei il mio sole, Signore Gesù

la luce del mondo la via, la vita, sei la verità

e posso invocarti ed adorarti e viver infine per Te

Lo Spirito che

mi guida e dimora nel cuore mio

corriamo con Lui nella Sua via

L’Amore di Gesù è un mare che non ha confini e mai si esaurirà

L’Amore di Gesù sostiene il mondo e vince la morte, il dolore e l’oscurità

Mentre il tempo scorre e vedi il tuo niente, il Tutto si china e ti avvolge e ti chiama già,

nulla potrà fermarlo, confida in Lui, mai ti lascerà, è più grande di tutto,

potente e fedele è il suo Amore e ti salverà

L’Amore di Gesù è un Cielo infinito che resta per l’eternità

L’Amore di Gesù, fuoco divino, più forte di tutto, più nulla ci separerà

L’amore di Gesù

 

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Il video della canzone Greater Love, girato tra Israele e Torino, con cui ho rappresentato Israele alla prima edizione dell’ Euro Christian Music Festival insieme a Nitsan Golan

Puoi anche ascoltarlo su Spotify HERE.

E’ notte, la giornata è stata pesante, la mente cerca Dio e per un attimo vola nell’ ennesimo sogno, indomabile speranza di pienezza e di realizzazione, giusto slancio del desiderio verso qualcosa di più elevato, ma, ammettiamolo pure, anche per cercare di evadere e rendere più sopportabile la realtà.
Ma è solo il mio sogno, che non sempre è uguale al sogno di Dio su di me e non mi renderebbe neppure felice. La mia felicità infatti, Dio stesso, è proprio già qui, e non c’è bisogno di cercarlo nel futuro o in un altro luogo.

Don Divo Barsotti, uno dei grandi mistici del XX secolo, diceva: “Non c’è un luogo più santo del luogo nel quale tu sei, non vi è un’ora più santa di quella che vivi, in quel luogo, in quell’ora per te si fa presente l’unico, Dio”. E’ proprio vero, noi troviamo la nostra massima felicità in un presente carico della presenza divina, che è sempre a nostra disposizione e vivifica anche le nostre relazioni con gli altri. Il sogno tuttavia, con il suo proiettarsi in avanti, conserva un ruolo importante. Ci suggerisce nuove mete e traguardi, orizzonti lontani ma pur sempre alla nostra portata, ci dona uno slancio che ci impedisce di perdere la speranza in momenti difficili dove non intravediamo la luce.
I nostri sogni a volte sono futili, a volte più alti. Se il cristiano è cresciuto nella fede e nel discernimento, il suo sogno ormai si avvicina al sogno di Dio su di Lui.

Dio ha per noi desideri che superano i nostri, il suo sogno su di noi è qualcosa di ancora più bello di ciò a cui noi possiamo giungere con le nostre sole forze o la nostra immaginazione.

Il sogno di Dio su di noi non è qualcosa di irraggiungibile o che ci viene imposto dall’esterno, per comprenderlo dobbiamo partire dal nostro stesso sogno, ma lasciandolo plasmare e trasformare da lui, in un dialogo dove Lui è presente in quello che stiamo facendo e interviene per aprirci orizzonti nuovi.


L’effetto anestetico del mio sogno, ancora lontano da essere all’unisono con quello di Dio, svanisce troppo presto.
Decido però di smuovermi dalla mia proverbiale inazione e mando l’articolo che ho scritto sul Festival della Canzone Cristiana di Sanremo alla mail del loro sito web, sperando possa interessare.

At the Gospel House, Euro Christian Music Festival 2022
Euro Christian Music Festival 2022

Pochi giorni dopo, inatteso squilla il telefono. E’ Fabrizio Venturi, il direttore artistico del Festival di Sanremo della Canzone Cristiana che si presenta molto cordialmente e mi dice che sta organizzando l’Euro Christian Music Festival, a Torino, in contemporanea all’Eurovision Song Contest. Mi propone di rappresentare Israele, meglio ancora se in coppia con un cantante di nazionalità israeliana, visto che sono italiano, residente in Israele da 13 anni, ma senza esserne cittadino.

Fabrizio Venturi & Nothingless

Fabrizio mi ha insegnato la fiducia in Dio e negli altri, solo confidando in Dio e grazie alla collaborazione degli altri possiamo realizzare progetti che all’apparenza superano le nostre forze. Senza Fabrizio l’Eurochristianmusicfestival non avrebbe neppure visto la luce e dobbiamo riconoscergli il merito di questa intuizione e di averla portata avanti con coraggio e determinazione.

Mi siedo davanti al tabernacolo e, quasi di getto, scrivo “Greater Love”, la canzone che porterò al festival, in ebraico e inglese. Sacrifico la musicalità dei versi per tenere a tutti i costi le parole di Gesù nell’ordine esatto in cui sono riportate nei manoscritti più antichi dei Vangeli, senza alcun cambiamento o aggiunta da parte mia.

GREATER LOVE– אהבה גדולה
written by Filippo Rossi (Nothingless)

.כְּשֵׁם שֶׁהָאָב אוֹהֵב אוֹתִי כֵּן גַּם אנִי אוֹהֵב אֶתְכֶם
As the Father has loved me, I have also loved you;
עִמְדוּ בְּאַהֲבָתִי
Remain in my love.
.אֵין אַהֲבָה גְּדוֹלָה -מֵאַהֲבָתוֹ שֶׁל הנּוֹתֵן– אֶת נַפְשׁוֹ- בְּעַד יְדִידָיו
Greater love has no one than this: that someone lay down his life for his friends.
אֶהֱבוּ זֶה אֶת זֶה כְּמוֹ שֶׁאֲנִי אָהַבְתִּי אֶתְכֶם
Love one another as I have loved you.
If you remain in My Word, you will be truly my disciples and you will know the truth
. אִם תַּעַמְדוּ בּדְבָרִי, תַּלְמִידַי אַתֶּם בֶּאֱמֶת; וְתֵדְעוּ אֶת הָאֱמֶת
and the truth will set you free
וְהָאֱמֶת תּשַׁחְרֵר אֶתְכֶם
.אֵין אַהֲבָה גְּדוֹלָה -מֵאַהֲבָתוֹ שֶׁל הנּוֹתֵן– אֶת נַפְשׁוֹ- בְּעַד יְדִידָיו
Greater love has no one than this: that someone lay down his life for his friends.
אֶהֱבוּ זֶה אֶת זֶה כְּמוֹ שֶׁאֲנִי אָהַבְתִּי אֶתְכֶם
Love one another as I have loved you.
I am with you always (till the world’s end)
אִתְּכֶם אֲנִי כָּל הַיָּמִים
עַד קץ הָעוֹלָם
.אֵין אַהֲבָה גְּדוֹלָה מֵאַהֲבָתוֹ שֶׁל הנּוֹתֵן אֶת נַפְשׁוֹ- בְּעַד יְדִידָיו
Greater love has no one than this: that someone lay down his life for his friends.
אֶהֱבוּ זֶה אֶת זֶה כְּמוֹ שֶׁאֲנִי אָהַבְתִּי אֶתְכֶם
Love one another as I have loved you.

“Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici, amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” è il ritornello del brano, ripetuto prima in ebraico e poi in inglese, frase compendio di tutto il Vangelo. Il pezzo è armonicamente complesso, con tre cambi di tonalità e alcune note difficili da prendere. Scelta sconsiderata per uno come me, che non ha mai cantato in pubblico in vita sua. Il palcoscenico della Gospel House, chiesa evangelica di Torino, sarà il luogo del mio debutto assoluto come cantante in un evento live.

Trovare la cantante israeliana che accettasse di duettare con me non è stato semplice. Bisognava vincere resistenze e barriere e quell’ atavica diffidenza che gli Ebrei (a ragione, viste le tragiche persecuzioni di cui sono stati vittime nel corso della storia) hanno verso i Cristiani. Nitsan Golan mi scrisse proprio all’ultimo istante utile per iscriversi al Festival, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, accettando di venire con me a Torino a cantare ad un festival cristiano, lei ebrea credente. Nitsan, oltre ad essere portatrice di doti vocali non comuni e di una grande professionalità, mi ha insegnato l’entusiasmo, a dire di si agli altri ed alle opportunità che la vita ci offre, senza farci imprigionare dai nostri schemi mentali o da fondamentalismi che finiscono per limitarci e non avvicinarci né a Dio né agli altri.

The Gospel House in Turin and our perfprmance at the Festival
The Gospel House in Turin and our performance at the Festival

Atterro a Torino e mi dirigo subito all’appartamento che ho affittato ad una trentina di km dalla città. Vorrei essere per le 9 al luogo del Festival, ma il navigatore di Google mi porta a giro per le campagne torinesi per un’ora e mezza…infine riesco ad arrivare alla Gospel House. Sono loro gli altri ideatori di questo Festival, hanno tutti lavorato gratuitamente e con grande sacrificio per realizzarlo, Gionathan de Stradis, sua moglie Simona, Piero Maniscalchi, famoso ingegnere del suono, i musicisti della Band, i coristi e tutte le persone al lavoro mi hanno ricordato il valore del servizio gratuito per gli altri. Sono tutti cortesi e gentili alla Gospel House e ricorderò con riconoscenza l’atmosfera positiva che si respirava.

Incontro il Pastore di questa chiesa evangelica, Franco Drago, che in diverse occasioni mi mostrerà affetto e incoraggiamento, e ci mettiamo a parlare di Maria – punto dolente del dialogo ecumenico con noi cattolici. Eppure mi pare che anche questa distanza sia più nei nostri reciproci orgogli e nell’incapacità di ascoltarci seriamente che in qualcosa di sostanziale che veramente ci divide. “Ciò che ci unisce è molto di più di ciò che ci divide” non è solo una frase retorica: è la realtà e sta a noi trarne tutte le conseguenze.

Appena arrivo Fabrizio Venturi sta provando sul palco “Caro Padre”, il suo più noto successo, e comincio a chiedermi se sarò capace di salire su quel palco.
La mattina seguente corro all’aereoporto e incontro per la prima volta Nitsan Golan, che deve duettare con me. Facciamo una rapida prova insieme prima di andare al sound check che precede la semifinale: e grazie a Dio c’è lei che mi insegna un po’ di trucchi del mestiere.

Radio Interview at the Festival

Conosco gli altri concorrenti. Rivelino olandese in arte Blackrockstar si dimostra subito molto affabile e la sua “You Give me reason”, veramente mi colpisce: Dio è la ragione del nostro esistere, il suo ostinato cercarci anche quando ci allontaniamo da lui a causa delle tentazione di cui è costellata la vita, ci dà la spinta per perseverare.

Conosco anche lo svedese Daali with his “When the stars begin to fall”... mi colpiscela sua performance e il bellissimo testo, è come essere ad un concerto di una vera rock star, ma quando parliamo ho davanti una persona che non vuole impressionare o sembrare qualcuno, è semplicemente se stesso- rara virtù.

Ugualmente affabile è Meissa, calabrese, che rappresenta l’Italia insieme a Shoek, all’apparenza duro rapper che si rivela però il più buono e alla mano di tutti dopo qualche attimo di conversazione. La loro “Mi arrendo ti arrendi”, è una canzone impegnata, dal messaggio profondo che non può esservi pace se non accettiamo la resa.

Ecco il Sudafrica con Saul City, sono una coppia di giovani sposati, saranno i vincitori del Festival. C’è qualcosa di mistico nelle loro persone, frutto della loro unione vicendevole vissuta nel Signore, che finisce per trasudare nella loro musica, bella e non commerciale. “Silence”, interpretata magistralmente, è una descrizione del cammino della preghiera vissuta nel silenzio, che diventa il luogo della certezza che Dio è sempre al nostro fianco.

From left, Nitsan, with at the center Saul City, the winners of the Festival

Ci incoraggiamo a vicenda con Adele Zappia, la co-presentatrice del Festival, siamo entrambi al debutto. E mentre parliamo arriva anche Melissa Lischer, concorrente svizzera che porta la bella “Always After You” messaggio di profonda gratitudine verso Dio che non può essere totalmente espressa a parole. 
Sono un po’ in confusione – lo confesso- accanto a queste due donne, che paiono uscite da una rivista di moda, ma vengo rassicurato da una benedizione. Melissa da buona evangelica- noi cattolici siamo abituati a lasciar fare tutto al sacerdote- si mette a benedire noi, chiedendo aiuto a Dio per il buon esito del Festival. Anche noi a nostra volta ci benediciamo a vicenda e procediamo contenti e rafforzati spiritualmente verso il palco del debutto.

Il simpaticissimo Don Alfred Imonda porta una canzone nella sua lingua congolese “Uniti si può”, canzone scritta originariamente in Italiano dai cantautori fiorentini Fabrizio Venturi – Fulvio Vasarri – Marco Iardella per le vittime del terremoto di Amatrice ma anche per ispirare tutti coloro che devono ricostruire a partire dalle macerie di qualcosa che è stato distrutto:  “Uniti si può andare avanti, basta un gesto anche piccolo che sia, un aiuto arriverà da chiunque e non saprai il colore della pelle o del suo Dio” (https://www.eurochristianmusicfestival.com/diretta-tv/ ).. il brano meritatamente vincerà il premio per il miglior testo assegnato dalla sala stampa, di Biagio Maimone.

Mikaela Sabrina è argentina e riesce a comunicare quel calore umano e quella vitalità che i latinoamericani hanno scritti nel cuore, la sua canzone “Poesia” è un profondo messaggio che racconta la conversione di suo padre: Dio scrive una meravigliosa poesia nel cuore di ogni uomo che si converte, salvandolo dal suo passato. Quando canta è appassionata e si vede che il suo testo la emoziona.

Il cantante delle Mauritius Brian Minor canta benissimo, ha una voce convincente e non è un caso se vince due premi con una canzone accattivante “The Crack”.

Johnatan de Stradis presenta fuori concorso un suo pezzo “Tu mi hai amato per primo” molto trascinante, e devo ammettere che e sono tornato a riascoltatlo su Spotify aggiungendolo ai miei preferiti.

With Piero Maniscalchi, sound engineer of the Gospel House and of many Italian top artists

Karen Marra si esibisce sul palco e canta come una super cantante, la sua performance vocale è impressionante- non è un caso se nel suo periodo londinese era stata scelta come vocalist delle Spice Girls. inoltre ci porta molto cordialmente a visitare Torino.


La stella della musica cristiana internazionale presente al Festival è
 Noel Robinson. E’ una persona alla mano e la sua esecuzione sul palco rivela una lunga carriera artistica, che ha portato l’esecuzione tecnica e le doti di worship-leader, animatore liturgico diremmo noi cattolici, alla perfezione.
Josephine Belle è una donna libera, perché ha incontrato Gesù. Abbiamo un profondo scambio spirituale e credo di avere trovato una vera amica. Rappresenta l’inghilterra e canta convinta “Free” she sings convinced. Voglio essere libera, nel senso spirituale del termine, muovendosi con spigliatezza sul palco, il suo pezzo musicalmente ci porta nello stile House delle produzioni londinesi.

Visiting Turin with my new friends Josephine, Karen and Nitsan

Frà Vinicius è brasiliano e comunica quella gioia, un approccio positivo e festoso che sembra scritta nei geni di questo popolo, la sua “Vale a Pena” già vincitrice del Festival della Canzone Cristiana di Sanremo, cantata in portoghese è ancora più bella…vale la pena vivere, seguire Cristo è l’unica certezza.

A Gesù Cristo che è stato sempre con noi e ha ispirato le nostre azioni va il premio più bello e la gloria di questo Festival.

Riapro gli occhi e tutto è stato così bello che mi sembra un sogno. Questo sogno però non svanisce, il suo effetto benefico dura nel tempo, la presenza di Dio e l’amore che ho ricevuto dagli altri mi riempiono il cuore. L’Euro Christian Music Festival, questo sogno che non avrei neppure immaginato ed è già divenuto realtà, ha tutta l’aria di avvicinarsi al sogno più bello, quello di Dio..

MY ORIGINAL MUSIC AND SONGS

 

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“Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa

a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con

arte suonate la cetra e acclamate, perché retta è la parola del Signore e

fedele ogni sua opera”. Salmo 33

L’ invito a cantare al Signore e a lodarlo, anche servendosi di strumenti musicali, ricorre molte volte nella Sacra Scrittura, che contiene il libro dei Salmi, pensato proprio per essere cantato. I monaci e le monache li cantano in varie ore della giornata. Nelle chiese risuona la musica sacra a cui appartengono innumerevoli capolavori della musica classica. Vi è poi la musica liturgica moderna, ovvero canzoni pensate per la liturgia, ma in stile moderno.

Ma ancora più ampio è il panorama della musica cristiana contemporanea. Si tratta anche di musica che non si propone principalmente di essere eseguita in una liturgia, ma si ispira ai generi musicali contemporanei e ha testi con un messaggio ispirato dalla fede, quasi sempre esplicito.

Questo non significa che le canzoni della musica mainstream non possano essere anch’esse “cristiane”. Vi sono canzoni famosissime che hanno chiari riferimenti alla fede, basti pensare a “Where the streets have no names” degli U2, “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin, “Let it be” dei Beatles e si potrebbe continuare a lungo anche includendo canzoni d’amore perché, in fondo, l’amore per il prossimo e l’amore tra uomo e donna sono temi profondamente cristiani.

La musica cristiana contemporanea però esiste anche come genere specifico e non vi è alcuna contrapposizione con altri generi. Essa può esprimersi in diversi sottogeneri: gospel, rock, pop, rap, country, metal, dance, progressive, alternativa… Quello che la unisce sono proprio i testi che si richiamano alla fede cristiana. Il Festival di Sanremo della Canzone Cristiana vuole essere una vetrina di questo genere di musica.

L’evento è stato organizzato dal cantautore Fabrizio Venturi e patrocinato dal Comune di Sanremo, dalla chiesa di Sanremo, trasmesso da Radio Vaticana, Radiotelepadrepio e altre reti televisive. I premi sono stati realizzati dallo stesso artista che ha realizzato quelli del festival di Sanremo. L’ Associazione Fonografici Italiani e il meeting delle etichette indipendenti hanno offerto importanti premi, interessante anche l’ intervento di Vittorio Sgarbi. Ecco il sito ufficiale della manifestazione:

Sanremo Festival della Canzone Cristiana

E la serata finale:

Continue reading “Il Festival di Sanremo della Canzone Cristiana”

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Una riflessione cristiana sulla malattia, cosa significa malattia orfana? (UBTF mutation disease)

Recentemente ho conosciuto una donna con una figlia affetta da una rara malattia genetica che colpisce una ventina di persone in tutto il mondo. Con grande coraggio la madre ha messo su una fondazione per finanziare la ricerca per questa malattia (che si chiama “mutazione UBTF”), visto che alla grandi case farmaceutiche non interessa investire in una patologia che colpisce così poche persone.
Ho proposto di celebrare una Messa per la ragazza e le persone affette da questa malattia al Santo Sepolcro e fatto un video per chiedere preghiere e offerte che, chi lo desidera, può lasciare qui
:

https://almy-foundation.org/donations/

La fondazione promuove una ricerca per l’individuazione di una terapia, che è portata avati da alcuni dei più importanti laboratori al mondo, tra cui l’Istituto Weizmann in Israele e il Jackson laboratory negli Stati Uniti. Questa fondazione non ha costi collaterali né stipendi di impiegati da pagare, dato che la segreteria viene gestita dalla madre della ragazza e i soldi -che per statuto non possono essere impiegati per necessità personali- vanno direttamente a finanziare i vari progetti di ricerca coordinati dalla fondazione, ovvero dalla madre della ragazza che è in diretto contatto con i ricercatori per le sperimentazioni attualmente in corso. I risultati della ricerca e gli scopi della fondazione si possono trovare in dettaglio nel link sopra.

Rimangono progetti ancora non realizzati, come finanziare un ricercatore che studi la malattia come suo interesse principale.
Come in molto campi di ricerca, eventuali progressi nella cura di questa patologia potranno beneficare anche altre malattie e fornire anche un modello di ricerca possibile per quelle malattie che sono tristemente definite “orfane” ovvero abbandonate dalla ricerca, a causa degli scarsi interessi economici in gioco.

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Il Solo che salva: ricordando le vittime dell 11 Settembre

Tra le persone che ancora si trovavano all’interno delle Twin Towers al momento del crollo, quel famigerato 11 Settembre del 2001, solo 2 sono sopravvissute
Questo impressionante documentario racconta la storia di uno di essi, Pasquale Buzzelli.

Si trovava ancora al 18 piano dell’edificio ed è franato insieme ad esso. La massa degli 80 piani sovrastanti di detriti e un salto nel vuoto di 60 metri nulla hanno potuto nei confronti di Colui che può tutto e evidentemente ha fatto un miracolo- ma, come per ogni miracolo, qualcuno se vuole può sempre illudersi che sia stato “un caso”.


Quasi 3000 civili e 343 pompieri sono morti negli attacchi dell’11 Settembre, senza contare i feriti e coloro- circa 40000- che hanno sviluppato malattie a causa dell’esposizione alle polveri tossiche generatesi dopo il crollo. I pompieri-dei veri eroi- erano accorsi per salvare la gente e sono rimasti loro stessi vittime del crollo, insieme al loro cappellano, il francescano Mychal Judge, prima vittima accertata della tragedia, che si trovava lì per assisterli.
Altri pompieri sono arrivati dopo il crollo e, di loro iniziativa, senza ordini superiori, si sono avventurati tra le macerie in cerca di sopravvissuti. E’ così che il pompiere Michael Morabito ha trovato Pasquale ed è riuscito a metterlo in salvo.

Dopo il volo, Pasquale è rimasto incosciente per qualche ora e si è svegliato seduto su una pila di detriti, a qualche metro dal suolo, circondato da macerie e fiamme, senza potersi muovere.

Louise, la moglie di Pasquale, in cinta, credeva che il marito fosse morto nel crollo e invece lo ha visto tornare a casa la sera stessa. La figlia che è nata è stata chiamata Hope. Continue reading “Il Solo che salva, ricordando le vittime dell’11 Settembre 2001”

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Un Omer di amore per il prossimo

Appena dopo Pasqua ho ricevuto in dono un “omer di orzo” da parte di Yisca Harani, una donna ebrea che è molto di più di una normale guida turistica. E’ specializzata nel cristianesimo e tiene seminari e conferenze oltre ad essere una ricercatrice di livello universitario.
Per tutti coloro che sono interessati a Israele e al cristianesimo consiglio di seguire il suo sito (https://www.yiscaharani.com/it) e la sua pagina facebook (https://www.facebook.com/YiscaHaraniInfo)
La sua prospettiva ebraica nello spiegare il cristianesimo è sempre incredibilmente arricchente.
Yisca, con un gruppo di partecipanti ad uno dei suoi frequentatissimi seminari, è passata a trovarmi e offrendomi un omer di orzo, ha compiuto verso di me un gesto sorprendente e coraggioso, vediamo perché.
L’omer (“covone” o “mannello”) è un’antica misura biblica volumetrica dei cereali. Nel giorno che segue il Sabato durante la Pasqua – nel secondo giorno di Pasqua (Festa degli Azzimi) un omer d’orzo veniva offerto al Tempio di Gerusalemme. 

“«Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone (omer), come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote agiterà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo agiterà il giorno dopo il sabato. Quando farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, per l’olocausto in onore del Signore” Levitico 23
Continue reading “Un Omer di amore per il prossimo”

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Tempesta sul Lago di Tiberiade

 

Il mercoledì delle Ceneri sono stato a Cafarnao. Nel video vedete il molo di questa città di pescatori, patria degli Apostoli Giovanni, Giacomo, e Matteo (anche Pietro e Andrea abitavano a Cafarnao, come probabilmente Filippo, ma erano tutti e tre originari di Betsaida). Gesù, all’inizio del suo ministero pubblico, si trasferì da Nazareth nella casa di Pietro a Cafarnao, dove avvennero tanti episodi riportati nei Vangeli.

 

Oggi si possono visitare le rovine di questa antica città ebraica, la Sinagoga e la Chiesa costruita sulla casa di Pietro. Il molo odierno sul quale cammino è costruito sull’autentico molo dei tempi di Gesù, che ne costituisce il basamento.
Una tempesta di questo tipo era certamente sufficiente a mettere in difficoltà le barche dell’epoca, come testimoniato dai Vangeli che narrano le famose tempeste sul lago, placate miracolosamente da Gesù.
Spero che la doccia sia servita per la mia purificazione e anche se non lo fosse mi sono divertito un sacco!!!

Allego i miei account socials dove posto normalmente gli stessi contenuti del bolg

Facebook: https://www.facebook.com/onenothingless/

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Twitter: https://twitter.com/onenothingless

Spotify: https://open.spotify.com/artist/5yMof…

 

Nothingless

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Anche Taylor Swift prega Gesù

 

“One world: Togheter at Home” è il nome dell’evento organizzato insieme da numerosi artisti guidati da Lady Gaga per confortare le persone in questo momento di emergenza e raccogliere fondi. Gli orari erano pensati per l’America, in Israele infatti il momento clou andava in onda alle 2 di notte…..Così, visto l’orario improponibile, stamattina, dopo aver fatto le mie consuete preghiere, da buon appassionato di musica sono andato a vedere se l’avevano reso disponibile su youtube per chi se l’era perso.

Naturalmente non mi sono sorbito le interminabili 8 ore della trasmissione, ma sono andato a vedere ciò che mi interessava.

Alla fine, penultima, ha cantato Taylor Swift che aveva scelto una sua bellissima canzone “Soon you’ll get better” cioè “presto starai meglio”, dedicata ai suoi genitori, che hanno dovuto entrambi combattere il cancro.

Gli artisti si presentavano in diverse maniere: giocosi o preoccupati, scherzosi o seri e persino un po’ provati. E tutti siamo capaci di vedere quando il dispiacere di qualcuno è vero o è una posa….
Taylor è stata ammirevole, era veramente triste e in tono un po’ dimesso e con un abbigliamento semplice e onesto ha cantato questa canzone abbozzando alla fine un timido sorriso e mostrando una sincera sofferenza, segno del suo animo ipersensibile e compassionevole. Ciò è stato un modo adeguato di manifestare la vicinanza a coloro che hanno vissuto vere tragedie come la perdita dei propri cari, o si trovano sul lastrico e senza nulla da mangiare.
Con mia grande sorpresa, mentre ascoltavo la canzone, Taylor ha nominato Gesù espressamente, facendo una esplicita professione di fede, ecco alcune frasi del suo testo:

Holy orange bottles, each night I pray to you

Sante bottigliette arancioni (le medicine), ogni notte vi prego

Desperate people find faith, so now I pray to Jesus too

Gente disperata trova la fede, così adesso prego anche io Gesù

And I say to you  Ooh-ah, soon you’ll get better

E ti dico               Ooh-ah, presto starai meglio ​

 

 E’ impressionante constatare come questo periodo abbia condotto molti a Gesù.

Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice,
anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con
gli angeli santi” Mc 8, 38 “chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio” Lc 12,8.

Per questa bella professione di fede Taylor avrà la sua ricompensa. Contrariamente alla sua collezione di Grammy Awards….che pure sono belli e meritano tutto il nostro rispetto, le ricompense che Gesù ci dà sono eterne e non passeranno mai di moda né ci sarà qualcuno che le scavalca nella hit parade. E’ bastata una parola, appena più di una sillaba, citare il nome di Gesù, per trasformare una bella canzone in qualcosa di eterno.

E se dal titolo dell’ultimo album di Taylor “Lover”, tratto dalla canzone di punta, che parla della storia complessa e dolorosa con un “lover”, cioè un amante, (seppur con il desiderio di trasformare questa relazione in qualche cosa di stabile)…non ci si sarebbe aspettati una particolare devozione, questa vicenda conferma invece che nessuno ha diritto a giudicare la fede di un altro. Nel profondo di ogni uomo infatti alberga, anche quando tutto lascerebbe supporre diversamente, un anelito verso l’Assoluto che nessuno può sopprimere.


Questa cantante, con una semplice parola ha offerto una bella testimonianza e anche noi possiamo fare la stessa cosa nelle nostre vite, umili e nascoste, talvolta grigie, ma ugualmente importanti agli occhi di Dio. Le testimonianze dei credenti, formano infatti una invisibile catena, che produce una divina sinfonia e attrae gli altri. E se vedere una persona famosa che si rivolge a Gesù ci colpisce, dovremmo riflettere sul fatto che ognuno di noi ha incontrato nella vita persone meno appariscenti che hanno speso la vita per Dio, forse i tuoi parenti, o qualsiasi altra persona che ci ha offerto una testimonianza di fede, e questo dovrebbe bastare già a convincerci che confidare in Gesù è la cosa migliore che possiamo fare.

Simon Dewey - Daughter Arise
Gesù guarisce una fanciulla   S. Dewey, Daughter Arise

 


Il Signore aspetta che ci rivolgiamo a lui, aspetta con pazienza, e troppe persone vivono una esistenza senza di lui, privandosi della forza della sua consolazione, finché viene il momento del ritorno.

 

 

 

E qui c’è una notizia ancora più bella: se qualcuno vuole parlarci noi siamo più contenti se è una persona famosa o importante, se conta qualcosa. Dio non fa così, perché

l’uomo guarda l’apparenza, ma il Signore guarda il cuore” 1Sam 16,7

Non appena ci rivolgiamo a Lui, Gesù ci ama tutti con lo stesso identico immenso amore. Anzi, preferisce quelli più piccoli, gli umili e quelli che hanno più sofferto, quelli che sono stati rigettati e a cui la vita è andata un po’ storta e quindi hanno un posto speciale nel suo cuore. Li preferisce però in un modo misterioso: se pensiamo che in fondo non possiamo essere annoverati tra questi piccoli non abbiamo il diritto di sentirci esclusi, infatti è immenso il suo amore. Il mio immenso quanto è: 5 o 10?! E il tuo immenso quanto è: 20 o 30? Dove c’è qualcosa di immenso nulla si può misurare e nessuno manca di nulla, anzi per ciascuno c’è una totale sovrabbondanza.
Dio è l’unico capace di contenere e abbracciare tutto e tutti, capace di contenere e abbracciare Taylor Swift, te, me e ogni altra persona che lo ha amato e persino rifiutato.​

 

Nothingless

                                                                                                                                                                           

 

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